(IM)PERMANENTE // Gli artisti

ANDREA CAMPIONI

Andrea Campioni nasce a Roma nel 1962. Laureato in scienze della terra esercita la professione di geologo. Dal 2015 ha iniziato a fare la ceramica da autodidatta. Realizza principalmente ceramiche funzionali che possono essere utilizzate e consumate dall’uso. Ha progettato e costruito, con l’aiuto di familiari e amici, il forno a gas con cui cuoce le sue ceramiche, create dalla ricerca di argille e rocce raccolte in natura, ma anche di cenere, di legno, di paglia e di vetro riciclati. Raccoglie e trasporta tutte le materie prime grazie all’aiuto di familiari e amici. Gli smalti che utilizza sono progettati e preparati attraverso la macinazione e setacciatura di rocce, ceneri e vetro riciclato. La riduzione in polvere delle rocce avviene grazie all’utilizzo di un piccolo mulino a biglie. Lo scopo principale della sua ricerca è quello di armonizzare le sue opere ceramiche con gli elementi naturali, esplorandone potenzialità, limiti e qualità estetiche, cercando di trasferire queste caratteristiche nell’opera, concentrandone le qualità emotive e spirituali, in modo da trasferirle a chi utilizzerà i manufatti.

Trofeo di San Giovanni Battista

Ceramica 55x20cm

Il trofeo di San Giovanni Battista nasce da una duplice ispirazione: la brocca della festa della tradizione ceramica di Oristano dell’inizio del Novecento e l’urna dell’anima dei primi secoli di storia dell’antica Cina imperiale (III e IV secolo D.C.). Due oggetti ceramici distanti tra loro nel tempo e nello spazio pensati entrambi per accompagnare le celebrazioni di due momenti importanti della vita degli uomini: il matrimonio e la cerimonia funebre. Il trofeo di San Giovanni celebra il trionfo della natura nel solstizio d’estate. L’opera in ceramica è formata da un vaso che sostiene altri vasi più piccoli alloggiati in una struttura reticolare di forma conica. Il vaso principale e la struttura a reticolo costituiscono rispettivamente il contenitore e il sostegno per una composizione di spighe di frumento mentre i piccoli vasi sono destinati a raccogliere semi e altro cibo per attrarre gli uccelli sull’opera. I volatili sono rappresentati con origami di carta paglia. Lo scopo finale è quella di creare un elemento ceramico in cui si fondono i diversi contributi dei tre regni naturali: quello minerale costituito dall’opera in ceramica, quello vegetale con le spighe di grano e quello animale con i volatili che vorranno posarsi sull’opera per approfittare del cibo. La festa di San Giovanni Battista è una festa cattolica che riprende antiche origini pagane di celebrazione della bella stagione. In alcuni paesi europei è festeggiata come festa di mezza estate.


STEFANIA PASSERI

Stefania Passeri vive a Roma dove ha una scuola di tessitura a mano in Piazzale dei Partigiani 7 e a Narni dove, ispirata dal luogo e dai colori della campagna ha anche li un laboratorio di tessitura a mano. Ha lavorato per anni come ingegnere e poi studiato tessitura per quattro anni presso Aracne ed in seguito ha approfondito alcune tecniche con singoli insegnanti italiani e stranieri. Sta approfondendo lo studio dell’archeologia e archeometria del tessuto presso l’Università di Roma “La Sapienza” alla facoltà di Lettere con indirizzo “scienze della moda e del costume”. I suoi lavori cercano di reinterpretare, attraverso lo studio, le tecniche antiche di tessitura, proponendo capi indossabili, utilizzabili e riciclabili, con particolare attenzione al filato utilizzato, la sua provenienza e soprattutto con attenzione al ciclo produttivo per il non sfruttamento dei lavoratori. Ha partecipato a varie mostre a Torino, Narni, Roma. Attraverso l’insegnamento vorrebbe riportare una tecnica nuovamente all’attenzione di nuovi artigiani o artisti che intendono usare questo medium per esprimersi, promuovendo anche la cultura delle fibre originarie (come la canapa ad esempio) per un minore sfruttamento del territorio.

1930-2030 Kioto-Roma

Kimono 180x180cm

Kimono in seta bourette tessuto, ricamato e cucito a mano con applicazione di un merletto realizzato in lino negli anni 30.  Il telaio utilizzato è un telaio a 16 licci con varie armature. I teli sono realizzati nelle misure ortodosse giapponesi. Il filato di seta bourette si ottiene dagli avanzi di bozzolo e sericina dopo la nascita delle farfalle e per questo risulta una produzione più sostenibile e cruelty-free ( i bachi non vengono uccisi per ottenere un unico filo di seta). Il merletto applicato è un riutilizzo di una produzione artigianale antica e preziosa. Il kimono, una volta dismesso è interamente riciclabile in tutte le sue componenti. Anche le chiusure sono realizzate in seta e lino e quindi riciclabili.


MARZIA AMBROSINO

Marzia Ambrosino è nata a Roma nel 2004, dopo essersi diplomata al liceo artistico sta studiando presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.

Keep

Materiali misti


LETIZIA PAOLETTI

Letizia Paoletti è una giovane artista di 22 anni laureata all’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia. Ha partecipato a molti eventi artistici e mostre in Umbria. Ha iniziato a lavorare presso la galleria Collage Collection Storage a Todi, per poi partire per un erasmus in Spagna. Porta avanti un’ideologia di arte teorica e pratica, credendo nell’importanza di una buona istruzione artistica per eliminare qualsiasi tipo di pregiudizio. Crede allo stesso tempo nell’arte contemporanea, concezione di un’arte diversa, indipendente, ma anche caratterizzata da un impatto identificativo.

Process, all’interno degli strati

Libro stampato


FRANCESCA BIANCALANA

Francesca Biancalana è nata nel 2001 a Perugia. Fin da piccola nutre una passione per l’arte coltivandola prima durante gli studi liceali presso il liceo artistico Bernardino di Betto di Perugia, poi presso l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia. Durante il suo percorso accademico è partita per l’erasmus in Spagna, a Granada. Ha partecipato a molte mostre e concorsi. Continua a esplorare nuove tecnologie e linguaggi artistici.

Caras en las sombras

Incisione diretta su metacrilato

Una vena sottile

Processo di manipolazione diretta del vetro stratificato attraverso l’uso del martello


JIA YI CHEN

Chen Jia Yi è nata e cresciuta a Roma dai suoi genitori immigrati dalla Cina, ha vissuto in un ambiente multiculturale e stimolante.

Interessata al disegno sin da piccola, dopo aver frequentato la scuola media si è iscritta al Liceo Artistico Giulio Carlo Argan, con indirizzo arti figurative.

Si trova ora all’ultimo anno di liceo, con l’ambizione di continuare il suo percorso artistico.

Riflesso

Cartone ricoperto di scotch carta e collage su lastra di plexiglass


YUXING CHEN

Nata nel 1994 in una piccola città circondata da montagne e fiumi nel sud della Cina, ha studiato pittura classica cinese fin da bambina. Nel 2013, è venuta in Italia per studiare tecniche di pittura e incisione. Nel 2019, ha trascorso due semestri come studentessa di scambio presso la Manchester Metropolitan University, e nel 2020 ha ottenuto un diploma di secondo livello in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2022, ha tenuto la sua prima mostra personale presso la Kezuo Art Gallery (ora rinominata come Lin & Li Art Gallery) a Venezia. Nel 2023, è stata ammessa al dottorato in pittura presso Facoltà di Belle Arti dell’Università di Lisbona. Attualmente vive in Italia, lavorando come un’artista professionista e dottoranda.

One piece of peace

Olio su tela 39x39cm


SAMUEL PUGLIESE

Samuel Pugliese è cresciuto nella campagna della Sabina, ha trascorso la sua infanzia esplorando mondi reali ed immaginari tra le pagine di vecchie enciclopedie e navigando attraverso la cartografia. Figlio di una poetessa e di uno scenografo, ha sempre creduto nell’arte come parte essenziale della vita, anche se ha impiegato del tempo per comprendere appieno il suo valore. I suoi studi in Costruzioni, Ambiente e Territorio, uniti alla passione per l’interior design, hanno plasmato il suo approccio all’arte. Tuttavia, la paura e il timore di mostrare le sue creazioni lo hanno a lungo frenato. È stato solo nel 2023, durante l’esposizione di arti visive nel Castello Orsini di Fiano Romano, che ha trovato il coraggio di esporre le sue opere. Di natura timida e riflessiva, cerca di trasformare il dolore e la fragilità umana in forme visive e tattili, provando a dare voce alla complessità della psiche attraverso il suo lavoro artistico.

Rosa arresa

Tecnica mista su tela 100x80cm

Su una base di un sottile strato di cartapesta applicata su tela sono stati applicati frammenti di polistirene ricavati da ritagli di alcuni pannelli isolanti che si utilizzano in edilizia piegati ed incurvati appositamente per ricreare la texture che ricorda un terreno inaridito ed inospitale, ricoperti poi da una pasta cementizia anch’essa utilizzata in edilizia, la colorazione è stata ricavata con l’ausilio di smalti e colori ad olio. Il ramo della rosa è stato realizzato da una mistura di carta riciclata e pasta cementizia.

Un paesaggio inaridito e increspato dalla mancanza di acqua costituisce lo sfondo dove è presente un ramo maturo da cui è aggrappata alla vita una rosa bianca sbocciata secondo le sue tempistiche, ma troppo tardi per il mondo circostante, un mondo oramai inospitale, morto. La rosa, lentamente arrendendosi al destino, perde petali al vento con i suoi rimpianti. Un tentativo di riflessione sulla fragilità della vita e della crudeltà della nostra società che detta modi e tempi, ma anche un monito al mondo di fare attenzione al cambiamento climatico: ognuno di noi potremmo essere in futuro questa rosa bianca.


DANIELA LEONE

Daniela Leone è un’artista che sperimenta molteplici processi creativi attraverso l’utilizzo di qualsiasi tipo di materiale riciclabile. Affascinata da sempre dall’arte ha vissuto a Chicago dove ha potuto conoscere e apprendere nuove tecniche pittoriche, sperimentando diversi media. Ha partecipato a molti eventi artistici e mostre.

Purple Fish

Assemblaggio con materiale riciclato: grucce, collane, bottoni orecchini, scheda computer, forbicina, fili metallici, coda pesce realizzata con elementi del cestello a vapore.


EMMA TROLETTI

Emma Troletti nasce il 2 febbraio del 1995 a Mantova, città natale nella quale porta ancora avanti la sua ricerca artistica. Consegue il diploma di primo livello in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Verona e quello di secondo livello in Pittura-Arti Visive presso l’Accademia di Belle arti di Bologna. I suoi lavori sono spesso installazioni e vengono realizzati con l’intento ultimo di evocare. Entrano e vivono in dialogo con lo spazio apportando una modifica ambientale. Questi sono per lo più creati con tessuti di recupero o altri materiali ritrovati, come le carte da parati vintage, così da parlare di tempo, passato e memoria. La sua è una poetica decadente, malinconica ed intimista, legata all’atto del ricordare e dunque del non dimenticare.

Ricemill

Stampa transfer su tessuto


ILARIA BELLUTI

Ilaria Belluti è nata a Civitanova, nelle Marche, nel 1994. Si diploma al liceo artistico “Osvaldo Licini” e si laurea allo IED Milano in Art Direction e Styling. Crea e unisce materiali di uso comune per ridare vita ad oggetti ormai non più funzionali. La sua arte multidisciplinare ricerca il nuovo dal vecchio attraverso istallazioni, pittura e moda. Il suo percorso artistico si costruisce a Roma da quando ha interfacciato la sua arte ad altri ambienti culturali della capitale, partecipando ad eventi e mostre.

Zaino dei ricordi

Opera realizzata con collant di seconda mano e ovatta presa da vecchi cuscini.

“Con te sono al sicuro, tu sei la mia casa, il mio posto sicuro dove posso appoggiarmi, dove un abbraccio é respiro, tu sai avvolgermi, tu sei con me in ogni viaggio, perché noi riusciamo a sentirci senza parlare e tu accogli e mi abiti”

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