Prima e dopo l’arte – Tre incontri di filosofia delle immagini con Francesco Restuccia, Dottore di ricerca alla Sapienza – Università di Roma

INFORMAZIONI
Data: 3 – 10 – 17 Dicembre 2021
Orario: 18.00 – 19.30
Presso Bibliothè, via Celsa 5 Roma
Partecipazione gratuita (se non sei nostro socio dovrai inoltrare la richiesta di associazione. Il costo è di 5,00€ all’anno solare)
Posti limitati

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:
mandare un’e-mail a info@foglibianchi.it oppure chiamare il 3404745197 o inviare un messaggio su Facebook o Instagram, specificando nome e cognome dei partecipanti e numero di telefono.

DESCRIZIONE:
Passeggiando per le sale di un museo come il Louvre possiamo osservare dipinti che rappresentano nature morte, scene di genere, ma anche opere d’arte religiosa; più avanti possiamo trovare sculture romane, greche, egizie, ma anche steli e mummie. In altri musei possiamo incontrare oggetti d’uso quotidiano che grazie alla firma di un artista diventano opere ready made, ma anche fotografie, installazioni di realtà virtuale o sale che ospitano performance. Sono tutte opere d’arte allo stesso modo? Hanno tutte la stessa funzione, quella di essere contemplate esteticamente dalla visitatrice o dal visitatore? Avevano già tutte questa funzione quando furono create? Esistono canoni universali ed eterni per riconoscere ciò che è arte e ciò che non lo è, o questi variano di cultura in cultura?

Secondo una grande intuizione di Hegel, ogni forma d’arte è adeguata alla sua epoca, o in altri termini, ogni cultura, con la sua propria visione del mondo, si esprime in una diversa forma d’arte. Ma Hegel si spinge anche oltre: non è detto che ogni cultura, ogni epoca, ogni visione del mondo, debba avere nell’arte la sua espressione più propria. Ci sono culture che all’arte hanno preferito altre pratiche. E se la nostra cultura occidentale e moderna, così legata all’idea tradizionale delle Belle Arti, ci avesse condizionati al punto da prendere per arte ciò che arte non era? Possiamo davvero parlare di “arte” per le pitture rupestri paleolitiche? E per gli artefatti delle culture antiche, egizia, greca e romana? E per le icone medievali?

Questi dubbi hanno portato recentemente diversi studiosi a pensare nuove categorie e metodi di ricerca, come l’antropologia delle immagini e la visual culture. È usando queste nuove categorie che possiamo porci un’ultima fondamentale domanda: se l’arte è un fenomeno culturale delimitabile storicamente, è possibile che in un futuro prossimo la pratica artistica in senso proprio scomparirà o almeno si trasformerà fino a rivelarsi qualcosa di totalmente diverso? È possibile che questo processo sia già in corso? Cosa c’era prima dell’arte? E cosa ci sarà dopo?

Nel corso di questi tre incontri si presenteranno e confronteranno le teorie di quegli autori che hanno concepito l’arte secondo una prospettiva storica – Hegel, Benjamin, Belting, McLuhan, Flusser, tra gli altri –, si mostreranno immagini ed esempi e si discuterà insieme sulla funzione che possono avere le immagini nella nostra società.

L’associazione “Fogli bianchi” nasce con l’obiettivo di comprendere il rapporto tra l’uomo e il mondo attraverso le varie forme d’arte, prime fra tutte: la letteratura e la fotografia, insieme alle arti figurative e alla musica; ma anche di analizzare il rapporto tra l’uomo e la realtà storica-contemporanea. Esplorare il circostante, in un continuo dialogo tra presente e passato, ci permette di trovare nuove strade, disegnare nuove prospettive usando gli strumenti della cultura.
L’incontro e lo scambio con gli altri aiutano a realizzare questi obiettivi.

Francesco Restuccia è Dottore di Ricerca in Filosofia e cultore della materia presso La Sapienza – Università di Roma. I suoi principali interessi includono la storia dell’estetica, la teoria dei media e la filosofia della tecnica. È membro del collettivo artistico ATI suffix ed è membro associato del gruppo di ricerca AN-ICON – History, Theory, and Practices of Environmental Images. È autore di una monografia intitolata Il contrattacco delle immagini. Tecnica, media, idolatria a partire da Vilém Flusser (Meltemi, Milano 2021).

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